Dedicato alla professoressa Rosa Maria Dell’Aria

Pensiero libero

Lo scorso 11 maggio alla prof.ssa Rosa Maria Dell’Aria, insegnante di Italiano da quarant’anni, è stata comminata la sospensione di due settimane, durante le quali percepirà la metà dello stipendio, per non aver «vigilato» sul lavoro di alcuni suoi studenti di 14 anni dell’Istituto Industriale Vittorio Emanuele III di Palermo che, in occasione della Giornata della memoria, hanno realizzato una presentazione multimediale nella quale accostavano la promulgazione delle leggi razziali del 1938 al decreto sicurezza del ministro dell’Interno Matteo Salvini.
Il 27 gennaio, Giornata internazionale della memoria, è dedicato al ricordo delle vittime dell’Olocausto, ad interrogarsi sui motivi e affinché non ci si dimentichi mai delle conseguenze cui possono portare la discriminazione e l’odio.
Il 28 gennaio Claudio Perconte di Monza, curioso sarebbe sapere come abbia ottenuto le informazioni sul video della scuola di Palermo, in un tweet inviato al ministro dell’Istruzione scrive: «Salvini-Conte-Di Maio? Come il reich di Hitler, peggio dei nazisti. Una professoressa ha obbligato dei quattordicenni a dire che Salvini è come Hitler perché stermina migranti. Al Miur hanno qualcosa da dire?».
Il giorno dopo, la sottosegretaria leghista ai Beni culturali Lucia Borgonzoni posta su Facebook: «Se è accaduto realmente andrebbe cacciato con ignominia un prof del genere e interdetto a vita dall’insegnamento. Già avvisato chi di dovere». All’ufficio scolastico provinciale di Palermo è poi partita un’ispezione, con conseguenti interrogatori alla professoressa e ai ragazzi, ed è stato emesso un provvedimento di sospensione contro l’insegnante per “non aver vigilato”.
È importante puntualizzare che la normativa vigente sulla vigilanza degli insegnanti non riguarda l’attività didattica, ma controllare che non vi siano condizioni che mettono a rischio l’incolumità fisica degli studenti
Del resto, da ciò che sta emergendo, le cose sarebbero andate così: in estate gli studenti hanno affrontato alcune letture, oggetto poi di discussione e confronto in classe sin da primi giorni di scuola, sulle violazioni dei diritti umani; i ragazzi della II E dell’istituto aveva deciso di produrre, come lavoro conclusivo, un elaborato multimediale composto anche da due slides con l’immagine di Salvini: in una venivano presentate affiancate una copia della prima pagina del Corriere della Sera dell’epoca sulla promulgazione delle leggi razziali ed una foto di Salvini all’approvazione del “decreto sicurezza”; la seconda slide mostrava, sempre affiancate, una foto scattata alla conferenza di Évian del 1938 (in cui si tentò di stabilire delle quote di accoglienza dei rifugiati ebrei provenienti dalla Germania nazista) e una foto del vertice informale di Innsbruck del luglio 2018 tra i ministri della Giustizia e dell’Interno dell’Unione europea per parlare della questione dei migranti.
Questo il commento di Matteo Salvini: «Non so chi sia stato a proporre, a controllare, a ordinare, a suggerire, però che qualcuno equipari il ministro dell’Interno, che può stare simpatico o antipatico, a Mussolini o addirittura a Hitler, mi sembra assolutamente demenziale». Lui non sa. Lui non sa però commenta.
Affascinante è sempre osservare come nei nostri ragazzi si formi il libero pensiero, come giorno per giorno imparino a pensare in maniera autonoma e diventino critici e attenti ai fatti di una realtà così tanto complessa. Ciò è possibile anche grazie a persone come la Prof.sa Rosa Maria Dell’Aria cui va tutto il nostro sostegno.
Appare quindi assurdo il comportamento del Ministero dell’Istruzione che prima proclama l’importanza del pensiero critico, poi punisce la Prof.sa Dell’Aria che nei suoi quarant’anni di insegnamento è stata attenta al suo sviluppo nei suoi studenti. Ha evidentemente ritenuto che la docente abbia voluto inculcare la propria ideologia. Per essere precisi, il ministro Bussetti ha dichiarato: “quel procedimento è stato aperto autonomamente dal provveditorato siciliano, non ho chiesto io né sanzioni né ispezione” ma, alla domanda se ritirerà la sospensione ha risposto: “Se fossi chiamato in causa potrei anche intervenire, ma il ministro non ha questa funzione, né questo compito. Ci sono degli uffici preposti. Il ministro non è stato interessato né nell’avvio né nella conclusione dell’iter del caso specifico. Perciò evitiamo accuse di censura perché non hanno fondamento”. Moderno Ponzio Pilato, Bussetti si nasconde e non si assume responsabilità. E’ innegabile, però, che il capo del MIUR abbia responsabilità politica e che il suo atteggiamento avalli, nei fatti, la punizione.
Inspiegabile è che nessun provvedimento sia stato preso nei confronti di Sebastiano Sartori, già segretario veneto di Forza Nuova, insegnante di sostegno l’Istituto Alberghiero Barbarigo di Mestre nonostante i suoi numerosi post e commenti contro gli stranieri e le manifestazioni di simpatie per i gerarchi nazisti. A titolo esemplificativo: “La Costituzione? È un libro di merda, buono per pulircisi il culo. La senatrice Liliana Segre? Starebbe bene in un simpatico termovalorizzatore. Erdogan? Avrà anche dei difetti ma rubargli qualche idea come le purghe a stampa, sindacati e polizia non sarebbe male”; “Campi di concentramento in Libia, sembra che la proposta sia già condivisa da tutti. A me piace”.
Ad onor del vero, Sebastiano Sartori nel 2012 era già finito sotto processo per le sue posizioni xenofobe ma fu assolto; nel 2013, è stato denunciato per aver esternato la sua simpatia al Ku Klux Klan, fatto questo di cui è stato però assolto dalla magistratura; nel 2015 era stato oggetto di una segnalazione all’ufficio scolastico veneziano da parte del Coordinamento studenti Medi per il suo inneggiare “alla violenza e all’odio razziale”. Ora, un gruppo di genitori ha deciso di denunciarlo con un esposto alla direzione scolastica e alla procura, chiedendo, tra l’altro, la rimozione dall’insegnamento poiché, spiegano i genitori, “anche in classe Sartori non risparmia esternazioni e comportamenti di chiara radice razzista”.
Sia chiaro che l’assurdità non sta nel fatto che Sartori lavori ancora a scuola. Rispettiamo le decisioni dei giudici e attendiamo gli esiti degli accertamenti.
Appare evidente che, all’epoca, per Sebastiano Sartori sia stato correttamente tenuto un comportamento garantista mentre, oggi, nei confronti della prof.sa Dell’Aria i funzionari del Miur siano stati particolarmente zelanti e risoluti. È evidente eppure va rimarcato, è evidente eppure non va sottovalutato!
La capacità di esprimere il proprio pensiero è un valore; un ragionamento non può essere strumentalizzato, apprezzato, esaltato, banalizzato o addirittura punito a seconda di chi lo esprime. Come ci insegna Hannah Arendt, la “banalità del male” nasce proprio dalla mancanza di ragionamento mentre è proprio il pensiero critico che può salvare un popolo, ad esempio, dalla dittatura.

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