La Lotta continua

Il 24/09/2021 i lavoratori di MPS hanno scioperato.
L’azienda, per usare un eufemismo, è in crisi dal 2013. Dopo una serie di piani industriali caratterizzati solo da tagli al personale e chiusure di filiali, i dipendenti si sono ritrovati a vivere una situazione a dir poco paradossale: dai mass media sentivano parlare di acquisizione da parte di Unicredit o di ipotesi ‘spezzatino’ mentre né il MEF né il management della Banca si esprimevano in merito; il Tesoro, azionista di maggioranza, doveva fare chiarezza e coinvolgere i lavoratori nelle trattative. L’adesione allo sciopero è stata altissima; poi, il silenzio. Si è saputo soltanto che la trattativa con Unicredit, quindi esisteva una trattativa, era saltata.
A novembre Guido Bastianini, amministratore delegato dell’Istituto senese, è tornato a parlare di esuberi nella sua relazione davanti alla commissione d’inchiesta sulle banche: in 4 anni potrebbero uscire 2.500 persone oppure in 5 anni potrebbero uscire circa 4.000 persone. L’operazione, da svolgersi previo accordo con i Sindacati e su base volontaria avrà un costo di 950.000 euro e, dal 2026, comporterebbe un risparmio di 315.000 euro all’anno. Dopo la trattativa saltata tra il Tesoro e Unicredit, ha aggiunto, occorre mettere Montepaschi nelle condizioni di camminare sulle proprie gambe e poiché la banca opera in un regime di aiuti di Stato, bisogna eliminare le parti non profittevoli. Poi, di nuovo, il silenzio.
Visto che si continua a percorre la tanto facile quanto deleteria soluzione dei tagli al personale, l’ipotesi di portare gli esuberi fino a 4.000 appare addirittura ottimistica.
I dipendenti BNL di scioperi ne hanno organizzati due, il 27/12/2021 ed il 24/01/2022, entrambi caratterizzati da un’ampia adesione.
Hanno scioperato contro il progetto di esternalizzare 900 lavoratrici e lavoratori che dovrebbero passare ad una NewCo di proprietà della Capgemini. Il nuovo piano industriale prevede inoltre la chiusura di 135 agenzie con tutto ciò che ne conseguirebbe: impoverimento del territorio, demansionamento e mobilità funzionale e geografica. Paradossale il fatto che BNL, quest’anno come negli anni precedenti, non abbia un bilancio in perdita; il progetto di cessione di ramo d’azienda viene portato avanti esclusivamente nel nome di un maggior profitto. La stessa banca che si è complimentata con i dipendenti per il contributo fornito sta ora chiedendo loro di firmare una dichiarazione di rinuncia ad azioni legali.
Proclamare uno sciopero non è mai semplice: la ragione dovrebbe portare a ricercare sempre un punto d’incontro tra i diritti dei lavoratori e le esigenze aziendali. Sempre più spesso invece le aziende assumono decisioni senza neppure avviare un doveroso e preventivo confronto. Le banche, in particolar modo, attuano pressioni commerciali, frammentano i processi, non garantiscono le dovute misure di sicurezza ed un corretto utilizzo dello smart working, mirano a fiaccare e far sentire soli i lavoratori con l’antico metodo “divide et impera”.
Anche se scioperare comporta sacrifici, non bisogna rinunciare a far sentire la propria voce. I licenziamenti GKN o l’esternalizzazione di dipendenti MPS in Fruendo si sono conclusi con la condanna delle aziende a reintegrare i lavoratori e al pagamento dei danni loro cagionati. Nonostante i momenti di sconforto, bisogna prendere coscienza di non essere soli e di essere destinati a vincere contro chi vuol calpestare i diritti dei lavoratori. Bisogna continuare a lottare!
Dipartimento Comunicazione Fisac/CGIL Brindisi