
Tra qualche giorno si vota per il Parlamento della Repubblica Italiana. E’ un voto molto importante per il futuro del paese. L’ultimo Parlamento, che pure aveva espresso una maggioranza definita, si è frantumato con numerosi cambi di casacca, esprimendo due governi con maggioranze differenti e l’ultimo, il governo Draghi, con una adesione pressoché plebiscitaria che ha reso più complicato l’esercizio di un sano confronto democratico. Questo Parlamento non è stato in grado di elaborare una legge elettorale all’altezza delle sfide politiche e si andrà al voto con un sistema incomprensibile che, di fatto, elide qualsiasi possibilità di scelta per l’elettore trasformando il Parlamento in un luogo in cui gli eletti sono scelti a monte dai partiti politici. Tale scelta strappa qualsiasi rapporto tra eletti e territori e quindi anche la funzione di controllo democratico da parte dei cittadini italiani.
La CGIL è la più grande organizzazione sindacale in Italia, ha nel suo Statuto il compito di attuare la Costituzione Italiana sui luoghi di lavoro e la delicata funzione di rappresentare le istanze del mondo del Lavoro, il quale negli ultimi 25 anni ha subito un attacco violento da parte del mondo delle imprese e delle forze politiche che hanno governato il paese, di qualunque matrice esse fossero. Basti ricordare che i colpi più duri, oltre che dai governi Berlusconi e di centro-destra, sono arrivati dal governo Renzi, allora anche segretario del PD, che ha duramente colpito la legislazione del Lavoro che era un esempio a livello internazionale e che garantiva pari dignità tra datore di lavoro e lavoratrici e lavoratori.
La CGIL è progressista ed è da sempre vicina ai partiti che tutelavano in Parlamento il mondo del Lavoro. Oggi quei partiti non esistono più e le rappresentanze politiche che lo fanno hanno una presenza molto marginale sia dentro che fuori il Parlamento. In questa campagna elettorale, una delle peggiori della storia democratica italiana, c’è una contrapposizione molto netta tra destra e centrosinistra. Ma nei contenuti l’attenzione al mondo del Lavoro, agli effetti devastanti che su di esso hanno prodotto la crisi economico-finanziaria prima, poi la pandemia e adesso la follia della guerra in Ucraina invasa dalla Russia e con un mondo occidentale che non lavora per costruire un serio percorso di pace, è molto ridotta. Solo alcuni partiti dell’alveo progressista hanno messo al centro della loro campagna i bisogni e le priorità del mondo dei lavoratori, dei giovani, degli emarginati. In contemporanea è molto forte l’attacco da parte della destra ai diritti civili che pure in questo paese hanno un livello di tutela molto basso. Basti pensare ai continui attacchi da parte della signora Meloni alla L.194 (la legge sull’interruzione volontaria della gravidanza) così come all’intero mondo LGBT e al ruolo delle donne nella nostra società. Si corre anche il rischio che interi pezzi della nostra civiltà vengano smantellati, in caso di vittoria della destra, e riscritti sulla base di valori medievali e lontani dalle politiche di sviluppo dell’Unione Europea.
Questo è il momento di fare una scelta di campo e di difendere, con ogni singolo voto democratico disponibile, i contenuti della Costituzione della Repubblica Italiana a partire dall’articolo 1: La Repubblica è fondata sul Lavoro.
Questo è il momento di scegliere la costruzione di una politica che metta al centro la ricostruzione del mondo del Lavoro fondato su un salario adeguato, sulla ridefinizione di un sistema di norme che dia pari dignità tra lavoratrici, lavoratori e imprese.
Questo è il momento di scegliere chi è contro la Flat Tax che arricchisce chi è già ricco e smantella il sistema del Welfare, cioè Sanità, Scuola e Previdenza Pubblica, ossia quel sistema che protegge le persone più fragili, più povere e più emarginate.
Questo è il momento di scegliere chi vuole realmente tutelare l’ambiente e la salute del pianeta combattendo le politiche energetiche basate ancora sul carbonfossile per attuare con determinazione una politica energetica fondata sulle fonti rinnovabili.
Questo è il momento di scegliere chi vuole diffondere una rete giuridica, politica, culturale di sviluppo dei diritti civili per contrastare ogni forma di emarginazione sessuale, di razza e di religione.
Questo è il momento di non riconsegnare l’Italia ad un’epoca oscura e retrograda.
Andate a votare e votate la Politica che guarda al futuro, non quella che guarda al passato.
Dipartimento Comunicazione Fisac/CGIL Brindisi